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Cos’è e a cosa serve il business plan?

cos'è il business plan

Ti sarà capitato di leggere o vedere online molti contenuti che parlano di business plan e ti spiegano come farne uno. Hai letto che serve anche alle piccole attività, ma i modelli che trovi online sono complessi e molto articolati. In questo articolo facciamo chiarezza partendo dall’inizio: cos’è davvero, e a cosa serve, un business plan?

A cosa serve il business plan

Un business plan è, essenzialmente, uno strumento di pianificazione dell’attività di un’azienda. Nel business plan vengono sintetizzati i contenuti e le caratteristiche di un progetto imprenditoriale, con lo scopo di capire se il progetto è realizzabile oppure no.

Il business plan è un documento utilizzato innanzitutto nel mondo delle startup. In questo caso, l’obiettivo principale è presentare il progetto a possibili finanziatori, dimostrando che è fattibile e che consentirà di restituire in tempi ragionevoli le risorse che stiamo chiedendo in prestito, oltre a generare un utile sufficiente.

Il business plan non è utile però solo per le startup. Può essere utilizzato anche da attività già esistenti, per pianificare ampliamenti e diversificazioni.

Inoltre, il business plan può essere utile anche se non si stanno affatto cercando finanziatori. Infatti, il business plan può essere fatto con due punti di vista diversi, a seconda del soggetto per il quale viene scritto.

Può esserci come abbiamo visto un punto di vista esterno: ovvero, presentare il progetto a terzi finanziatori.

Può esserci però anche punto di vista interno. In questo caso, l’obiettivo del business plan è chiarire all’imprenditore stesso le caratteristiche di un progetto e la sua fattibilità.

In che modo ti può aiutare?

Abbiamo visto cos’è il business plan, e a cosa può servire in generale. Ma come può aiutarti, in concreto, scrivere un business plan?

Innanzitutto, scrivere il business plan ti obbliga ad analizzare il tuo progetto seguendo un percorso strutturato, a mettere nero su bianco le tue idee in modo ordinato, e a darti degli obiettivi di marketing e di business.

Poi, ti da un’idea dei risultati che potrai raggiungere con il piano di azione che hai elaborato. In questo modo, il business plan diventa uno strumento per prendere decisioni, perché permette di verificare se un’idea è realizzabile, e confrontare fra loro strade diverse per individuare quella migliore.

Puoi infatti rifare il business plan tutte le volte che vuoi, modificando di volta in volta alcuni elementi del tuo progetto. Così, puoi confrontare strade diverse per capire qual è la migliore.

Com’è fatto, in pratica, un business plan

Diciamo subito che non esiste un unico modo di fare un business plan, tutto dipende dall’obiettivo che si vuole raggiungere e dalle caratteristiche del progetto. Ci sono però alcuni elementi che potremmo definire “minimi”, che difficilmente possono mancare in un business plan ben fatto. Ovvero, che riesca a soddisfare le esigenze per cui viene scritto.

Possiamo indicativamente suddividere il business plan in due grandi sezioni, una descrittiva e una numerica.

La parte descrittiva include la descrizione del progetto imprenditoriale, l’analisi di mercato e la strategia di marketing che si intende attuare.

Ad esempio, potresti inserire nel tuo business plan questi elementi:

  • una descrizione sintetica del tuo progetto
  • l’analisi del settore in cui vuoi operare, evidenziandone problemi e opportunità
  • il tuo target di riferimento
  • la strategia di differenziazione dai concorrenti
  • i canali di vendita
  • il piano di marketing
  • le modalità di produzione dei beni o di erogazione dei servizi

I numeri del business plan

Il budget, ovvero la parte numerica del business plan include invece le tabelle con le stime di ricavi, costi e investimenti necessari per portare avanti il tuo progetto.

Ad esempio, potresti prevedere queste tabelle:

  • piano delle vendite
  • piano dei costi per la produzione dei beni o servizi venduti
  • piano dei costi di marketing,
  • piano dei costi generali o fissi (affitti, dipendenti, consulenti ecc.)
  • piano degli investimenti (attrezzature da acquistare, sito internet ecc.)

Tutte queste informazioni confluiscono negli schemi finali del business plan, dove calcoli il reddito che prevede di ricavare dal progetto, e le risorse necessarie per realizzarlo.

A questo punto, è importante individuare le fonti da cui potrai prendere le risorse che ti servono per far partire il progetto. Le fonti possono essere diverse: i tuoi risparmi, utili dell’attività di anni precedenti, prestiti di familiari, prestiti bancari, contributi e fondi da bandi pubblici o privati, terzi finanziatori.

Anche sei dai modelli che si trovano online sembra che il business plan sia uno strumento riservato a progetti grandi e complessi, il business plan può essere utile a tutti. Indipendentemente dalla dimensione o dal tipo di attività che fai, persino se sei un freelance.

Il business plan, infatti, è uno strumento flessibile, che si adatta alle tue esigenze. In base all’obiettivo per il quale lo scrivi, puoi strutturare il business plan in modo diverso.

Per aiutarti a costruire la parte numerica del tuo business plan, puoi scaricare gratuitamente un modello excel che ho preparato in modo che sia il più semplice possibile, alla portata di tutti.

Se, invece, preferisci creare il tuo business plan insieme a me, ho un servizio perfetto, che si chiama proprio Il tuo primo business plan!

GIULIA RONCORONI

Sono Giulia Roncoroni e il mio lavoro è accompagnarti nel lancio e nello sviluppo della tua idea di business.
Il mio obiettivo è far sì che le preoccupazioni e le difficoltà della partita Iva abbiano il più piccolo impatto possibile sulla tua quotidianità.
Così che tu possa usare il tuo tempo e le tue energie per sviluppare le tue idee e le tue creazioni, fare felici i tuoi clienti e, perché no, vivere la tua vita!