Quali pratiche devi fare per aprire il tuo e-commerce? In questo articolo ti spiego passo passo tutte le comunicazioni da fare per iniziare subito a vendere online i tuoi prodotti.
Cos’è esattamente un e-commerce?
Nel linguaggio corrente, quando si parla di commercio elettronico ci si riferisce in modo indistinto a qualsiasi attività di vendita online. La legge fa però riferimento a due casi ben distinti:
- Commercio elettronico diretto: ovvero una transazione conclusa online con consegna telematica di un prodotto digitale. Si tratta di prodotti quali film, musica, ebook, software, corsi online, ecc.
- Commercio elettronico indiretto: ordine e pagamento avvengono online, ma la transazione si conclude con la consegna fisica di un bene.
In questo articolo, ti spiego come aprire un’attività di commercio elettronico indiretto, quindi per vendere online beni fisici. Puoi leggere invece altri due articoli specifici sul commercio elettronico diretto: uno relativo alla vendita di corsi online, e uno per la vendita di ebook e pdf in generale.
Vediamo quindi tutto quello che serve per aprire un’attività di commercio elettronico indiretto (che per brevità chiamerò semplicemente “commercio elettronico” o “e-commerce”).
La partita IVA
Innanzitutto, per vendere online ti serve la partita IVA. Ho approfondito quando e perché è obbligatorio avere la partita IVA in un altro articolo, che ti consiglio di leggere se vuoi qualche approfondimento in più.
Il concetto principale da chiarire è che, per vendere senza partita IVA, è necessario che l’attività che svolgi sia occasionale. L’occasionalità non dipende dall’importo delle tue entrate, ma dal modo in cui svolgi l’attività. Considerato che la vendita online è per definizione sempre attiva, è molto difficile sostenere che si tratti di un’attività occasionale.
La cosiddetta ritenuta d’acconto non è un’alternativa alla partita IVA, nemmeno per i primi tempi. Si tratta infatti di operazioni che la legge definisce più propriamente come lavoro autonomo occasionale o attività commerciali occasionali. Lo dice quindi la definizione stessa: questo regime di tassazione è applicabile esclusivamente ad attività occasionali.
Queste considerazioni valgono sia che tu venda tramite un sito o una pagina social di tua proprietà, sia che ti avvali di altre piattaforme, quali Amazon, Ebay o Etsy.
Devi quindi aprire la partita IVA presentando all’agenzia delle entrate il modello AA9, nel quale indicherai anche i dati del sito web che utilizzi per vendere. Sul mio canale youtube trovi un video in cui ti spiego come si compila e come si invia questo modello.
L’iscrizione al registro delle imprese della camera di commercio
La vendita online può configurarsi come un’attività di tipo commerciale (se vendi beni prodotti da altri) o artigianale (se vendi beni realizzati da te). In entrambi i casi, devi iscriverti al Registro delle Imprese presso la tua Camera di Commercio.
Puoi compilare la pratica direttamente online, tramite il portale starweb. Per firmarla ti servirà una firma digitale, che puoi procurarti presso la tua camera di commercio o da un fornitore privato di questi servizi, quali Infocert e Aruba.
Questa pratica ha un costo, che per una ditta individuale è di circa 90€, incluso il diritto camerale del primo anno di attività.
Per avere maggiori informazioni su come presentare la pratica ti consiglio di consultare il sito della camera di commercio della tua provincia. Spesso le camere di commercio offrono anche dei servizi di consulenza gratuita per chi vuole avviare un’attività d’impresa.
La SCIA al SUAP del tuo comune
Sembra uno scioglilingua ma è proprio così. Per iniziare un’attività di commercio elettronico devi inviare allo sportello SUAP (sportello unico attività produttive) del tuo comune una pratica telematica che si chiama SCIA (segnalazione certificata di inizio attività), con tutte le informazioni relative all’attività che vuoi iniziare.
Sul portale impresainungiorno, inserendo il comune di riferimento, troverai tutte le informazioni su come presentare questa pratica. Per alcuni comuni l’invio avviene proprio da questo portale, altri invece utilizzano delle piattaforme proprie. Ti servirà anche in questo caso una firma digitale e, spesso, anche lo SPID.
Il costo di questa pratica è variabile, perché ogni comune stabilisce un proprio tariffario. In alcuni comuni, come quello di Milano, la pratica è gratuita.
Se vuoi vendere anche prodotti alimentari, devi indicare in questa pratica i requisiti professionali che ti abilitano a farlo. Il comune inoltrerà poi la pratica alla ATS di competenza, che solitamente richiede il pagamento di altri diritti.
L’iscrizione a INPS e INAIL
Quando inoltri la pratica al registro delle imprese, ti iscriverai anche alla gestione INPS corretta, quindi quella per gli artigiani o per i commercianti, a seconda della tipologia della tua attività.
L’iscrizione all’INPS va sempre fatta, a meno che tu non svolga un’altra attività prevalente per la quale versi i contributi ad un’altra gestione previdenziale. Ad esempio, se sei dipendente a tempo pieno o sei iscritto ad una cassa di previdenza professionale.
Se inizi una attività artigianale devi comunicarlo anche all’INAIL, che ti assicurerà da eventuali infortuni professionali.