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Le operazioni con l’estero in regime forfettario

Uno degli aspetti a cui prestare attenzione se hai una partita IVA in regime forfettario, sono le operazioni con l’estero. Ci sono infatti diversi casi, a seconda che si tratti di:

  • acquisti o vendite
  • beni o servizi
  • paesi UE o extra UE

In questo articolo ti spiego nel dettaglio come funzionano tutti questi casi, uno per uno. Ma prima fissiamo qualche punto fondamentale.

Cosa si può fare con il regime forfettario?

Il primo punto da chiarire è questo: non ci sono limitazioni particolari che impediscono alle partite IVA in regime forfettario di vendere o acquistare beni e servizi dall’estero. L’unico limite è quello dell’iscrizione al VIES, ovvero l’archivio delle partite IVA abilitate ad effettuare operazioni intracomunitarie.

Infatti, per fare alcune tipologie di operazioni con altri paesi UE è necessario che la partita IVA sia iscritta in questo archivio particolare. Ma questa iscrizione è davvero molto semplice e puoi farla direttamente con il modulo di apertura della partita IVA.

Le regole per gli acquisti dall’estero

Acquisti di beni da paesi UE

In linea di principio, se sei in regime forfettario dal punto di vista IVA sei come un soggetto privato. Quindi, se i tuoi acquisti annui non superano 10.000€, il fornitore ti addebiterà l’IVA del suo paese e non dovrai fare nessun altro adempimento.

È però possibile optare comunque per l’applicazione dell’IVA italiana. In questo caso, il fornitore ti farà una fattura senza IVA, e dovrai versare l’IVA in Italia con un modello F24 entro il 16 del mese successivo a quello dell’acquisto.

Acquisti di beni da paesi extra UE

In questo caso, l’importazione di beni da un paese extracomunitario non è diversa da quella fatta da chiunque altro. Quando le merci arrivano in dogana dovrai pagare l’IVA sul loro valore e, se sono previsti, anche i dazi.

L’unica differenza rispetto a un regime di contabilità semplificata è che non puoi detrarre l’IVA che paghi in dogana, che rimarrà quindi un costo a tuo carico.

Acquisti di servizi

Per gli acquisti di servizi, da paesi UE o extra UE, il fornitore farà una fattura senza applicazione di nessuna IVA, né italiana né del proprio paese. L’IVA italiana dovrà quindi essere versata con un modello F24 entro il 16 del mese successivo a quello dell’acquisto.

Gli acquisti di servizi sono spesso il caso a cui prestare più attenzione, perché acquistando servizi digitali è molto probabile ricevere una fattura da una società estera. Queste fatture tra l’altro spesso non vengono spedite via mail, ma sono semplicemente messe a disposizione in un’area riservata del sito, ed è tua responsabilità andare a recuperare le fatture sui vari portali.

Occorre quindi prestare attenzione quando si effettua la registrazione per l’acquisto di servizi digitali (come ad esempio per gli abbonamenti Adobe, Zoom o Dropbox, o per le sponsorizzate di Facebook o Google).

Se in fase di registrazione viene indicata la propria partita IVA, le fatture verranno emesse senza IVA, e questa dovrà essere versata con il modello F24. Se invece la registrazione al sito è fatta come “privato”, la società addebiterà direttamente l’IVA italiana, e non ci saranno altri adempimenti da fare.

Ti preciso che, in ogni caso, il totale che pagherai è lo stesso. L’unica differenza è che in un caso paghi tutto al fornitore, e nell’altro paghi in parte al fornitore e in parte direttamente all’erario.

Le regole per le vendite in altri paesi

Vendita di beni a clienti comunitari

La vendita di beni in altri paesi UE non è una operazione intracomunitaria. Questo significa che puoi considerarla come una qualunque vendita fatta a clienti italiani.

L’unica cosa che devi fare è inserire in fondo alle tue fatture la dicitura “Non costituisce cessione intracomunitaria ai sensi dell’articolo 41, comma 2-bis, del D.L. 30 agosto 1993, n. 331”.

Vendita di beni a clienti extracomunitari

In questo caso le regole sono le stesse valide per tutti gli operatori economici. Quindi la vendita costituisce una esportazione e il tuo cliente dovrà versare in dogana le imposte previste dalla legislazione del suo paese.

Le prestazioni di servizi a clienti UE

Se vuoi vendere i tuoi servizi a clienti UE che sono a loro volta aziende o professionisti, dovrai indicare in fondo alla tua fattura la dicitura “inversione contabile”, e presentare il modello Intrastat.

Devi inoltre verificare, prima di fare la fattura, che sia tu che il/la tuǝ cliente siate correttamente iscrittǝ al VIES.

Se invece vendi a un soggetto privato, senza partita IVA, puoi operare come per un cliente italiano.

Le prestazioni di servizi a clienti extra UE

Questo caso è molto semplice, in quanto è sufficiente indicare in fondo alla fattura la dicitura “operazione non soggetta”, senza fare nessun altro adempimento.

GIULIA RONCORONI

Sono Giulia Roncoroni e il mio lavoro è accompagnarti nel lancio e nello sviluppo della tua idea di business.
Il mio obiettivo è far sì che le preoccupazioni e le difficoltà della partita Iva abbiano il più piccolo impatto possibile sulla tua quotidianità.
Così che tu possa usare il tuo tempo e le tue energie per sviluppare le tue idee e le tue creazioni, fare felici i tuoi clienti e, perché no, vivere la tua vita!