
Questa domanda è quella che, in assoluto, mi viene rivolta più spesso.
E per un buon motivo. Rispondere a questa domanda è fondamentale per affrontare correttamente la gestione finanziaria della propria attività, ma non solo. Infatti, la pianificazione finanziaria di entrate e uscite non è utile solo per imprenditori e freelance, ma per tutti. Vediamo insieme perché.
Calcolare con anticipo imposte e contributi…
Poter prevedere con una buona approssimazione quanto dovremo versare per imposte e contributi, ci consente di accantonare correttamente le somme che non dobbiamo più considerare “nostre”, in quanto destinate appunto al pagamento di imposte e contributi.
Spesso chi avvia la propria attività soffre il cambiamento di prospettiva rispetto a quello di un lavoratore dipendente, per il quale ogni euro che entra in banca è definitivamente “suo”. Imprenditori e freelance, invece, devono utilizzare le entrate del proprio lavoro per pagare, oltre ai costi di gestione dell’attività, le imposte e i contributi.
Per superare questa difficoltà, occorre quindi una adeguata previsione di entrate e uscite, così che, per ogni euro che entra, sappiamo esattamente quanto è effettivamente “nostro” e quanto invece deve essere utilizzato per sostenere i costi dell’attività o accantonato per il pagamento di imposte e contributi.
Spesso si chiede al commercialista una percentuale indicativa di quanto accantonare. Ad esempio: “se incasso 1.000 euro, quanto devo mettere da parte? 200 euro? 300? 500?“
La risposta naturalmente non è immediata, perché dipende da moltissimi fattori. Quando mi viene fatta questa domanda cerco sempre di dare una percentuale, anche indicativa, sulla base della situazione specifica, mantenendo un certo margine di prudenza.
La cosa migliore sarebbe però costruire una stima più precisa, in quanto i dati per farlo, nella maggior parte dei casi, ci sono. E voi li avete prima del commercialista.
…per stimare con anticipo il reddito netto
Calcolare quanto dovremo pagare l’anno prossimo ci consente quindi di mettere da parte una cifra adeguata a coprire i futuri esborsi.
Ma non solo: ci consente anche di sapere, per differenza, quanto è il reddito netto a nostra disposizione.
A cosa serve sapere in anticipo quanto sarà il reddito netto? Per rispondere a questa domanda, consideriamo innanzitutto il reddito netto come una somma che può essere destinata, potenzialmente, a 4 categorie di utilizzo:
A – Affrontare le spese correnti relative alla nostra vita privata
B – Effettuare investimenti per la crescita dell’attività
C – Creare un salvadanaio per gli imprevisti
D – Risparmiare per spese future importanti (come comprare casa, cambiare l’auto o dei mobili, viaggiare, affrontare spese per i figli ecc.)
A ben vedere, quindi, l’obiettivo finale non è sapere “quante tasse devo pagare”, ma “quanti soldi ho a disposizione per fare A, B, C e D”.
I punti A, C e D, inoltre, riguardano tutti, non solo imprenditori e freelance. Di conseguenza, la pianificazione di entrate e uscite può essere utile a tutti, anche a chi ha un lavoro dipendente, per raggiungere i propri obiettivi di spesa e risparmio!
Una strada da percorrere insieme
Questo articolo è il primo di un percorso che faremo insieme per aiutarti a rispondere a due domande fondamentali:
“qual è il reddito che ho davvero a disposizione?”
“come posso gestire meglio entrate e uscite per raggiungere i miei obiettivi?”
Percorreremo quindi passo passo tutti gli step fondamentali:
- Calcolare la stima del reddito netto tramite la creazione di un budget relativo all’attività lavorativa. Non è necessario compilare tabelle excel estremamente complicate per raggiungere questo risultato. Vedremo infatti insieme come raggiungere una buona stima con strumenti semplici e nel modo più efficiente possibile.
NB: questo step deve essere necessariamente fatto da chi ha una attività in proprio, ma quasi sempre anche i dipendenti sostengono delle spese per il proprio lavoro, ad esempio i costi di trasporto per andare in ufficio. Quindi è un lavoro utile per tutti. - Creare un budget delle spese personali e familiari, tramite l’analisi delle spese attuali e previste per il futuro (categoria A fra quelle viste sopra). Ci sarà modo di condividere anche qualche consiglio pratico per il loro controllo e gestione.
- Destinare il risparmio, ovvero la differenza fra il reddito netto (punto 1) e le spese private (punto 2), tra le categorie B, C e D che abbiamo individuato sopra. All’interno di queste categorie potremo poi individuare specifici obiettivi di risparmio o investimento.
Naturalmente, è possibile che, una volta completato questo percorso, “i conti non tornino”. Nel senso che il risparmio che abbiamo calcolato non è sufficiente a raggiungere gli obiettivi di risparmio o investimento con tempi per noi accettabili. Occorrerà quindi ripercorrere tutto il processo, per individuare i passaggi sui cui possiamo lavorare per avvicinare il risultato ai nostri obiettivi.
Ti consiglio quindi di seguire questo percorso, nel quale affronteremo passo passo tutti gli step:
- Come creare il tuo budget
- Accantonare imposte e contributi: come e perché?
- Come tenere traccia delle spese?
- I tuoi obiettivi di risparmio e investimento
Per affrontare il primo step, ovvero la creazione del budget, ho preparato un modello excel che puoi ricevere gratuitamente, insieme ad una guida in pdf per aiutarti a utilizzarlo al meglio. Per ricevere questi documenti, devi solo iscriverti alla mia newsletter!