Aprire partita IVA è un processo formato da tanti passi diversi, da affrontare uno alla volta dedicando a ciascuno il giusto tempo. In questo modo, potrai prendere le decisioni migliori per te e partire con il piede giusto!
In questo articolo vediamo quali sono i passi da compiere, uno per uno.
La forma giuridica
Il primo passo da fare per aprire partita IVA è stabilire se l’attività che devi iniziare dovrà essere inquadrata come attività d’impresa o professionale. La distinzione è molto importante perché ha un impatto su molti aspetti:
- l’iscrizione o meno in camera di commercio
- la gestione previdenziale
- in alcuni casi, il regime fiscale e la forma giuridica che puoi scegliere
Altro aspetto fondamentale da stabilire in via preliminare è quale forma giuridica avrà la tua attività.
Per approfondire questi aspetti puoi partire da qua:
- qualche strumento per capire se sei imprenditore o professionista, e quali sono le forme giuridiche a tua disposizione
- le differenze fra le società di capitali e le altre forme giuridiche
La scelta del regime fiscale
A seconda della forma giuridica che hai scelto, potrai accedere a regimi fiscali differenti. In particolare:
- le società di capitali, come le Srl, possono avere esclusivamente un regime di contabilità ordinaria
- le società di persone, come sas e snc, possono avere sia il regime di contabilità ordinaria che quello di contabilità semplificata
- le partite IVA individuali possono avere, oltre ai regimi di contabilità semplificata e ordinaria, anche il regime forfettario, se rispettano determinati requisiti
La scelta del regime fiscale va fatta con attenzione, sia per verificare di avere i requisiti sia perché il confronto non è sempre semplice e immediato. Inoltre, il confronto fra i regimi fiscali dipende anche dalle previsioni di entrate e uscite della futura attività, e se le stime non sono corrette possono darti indicazioni fuorvianti.
Le pratiche da presentare per l’apertura
Una volta stabiliti la forma giuridica e il regime fiscale della tua partita IVA, i passi successivi sono più “operativi”. La prima cosa da fare è raccogliere tutte le informazioni sulle pratiche da presentare, con quali modalità vanno presentate, in quali tempi e con quali costi. Ti faccio una carrellata di quelle principali.
L’iscrizione al Registro delle Imprese
Se l’attività che devi svolgere è imprenditoriale, dovrai iscriverti al Registro Imprese presso la Camera di Commercio della tua città. Nel caso in cui tu abbia deciso di costituire una società, l’iscrizione la farà al Notaio che curerà l’atto. Invece, se vuoi aprire una ditta individuale, l’iscrizione te la può fare il commercialista oppure (se hai un po’ di dimestichezza e di coraggio) la puoi fare tu.
Per l’iscrizione dovrai pagare alla Camera di Commercio dei diritti il cui importo dipende dalla forma giuridica che hai scelto. Nel caso di una ditta individuale si tratta di circa 90-100 euro.
Aprire la partita IVA
Per aprire la partita IVA bisogna inviare telematicamente il modello AA9, oppure il modello AA7 nel caso si scelga di costituire una società o una associazioni tra professionisti.
La trasmissione del modello non comporta il versamento di alcuna tassa o diritto e va fatta entro 30 giorni dall’inizio dell’attività.
Se apri una partita IVA individuale devi anche indicare se applicherai il regime forfettario.
INPS, INAIL e altri adempimenti
Ci sono poi altri adempimenti che non devono sempre essere fatti, in quanto dipendono dall’attività che si vuole avviare.
Contestualmente all’inizio dell’attività occorre iscriversi alla gestione previdenziale di competenza, che potrebbe essere:
- INPS gestione separata
- INPS gestione artigiani o commercianti
- cassa professionale di categoria
- nessuna gestione previdenziale
Occorre inoltre verificare se, in base alla propria attività, occorre iscriversi all’INAIL. L’iscrizione infatti deve essere fatta solo per alcune tipologie di attività.
È anche possibile che sia necessario presentare alcune pratiche presso il comune in cui si svolgerà l’attività. Ad esempio, per alcune tipologie di attività è necessario presentare una SCIA che ne denunci l’avvio. Quest’obbligo deve essere verificato con anticipo in quanto, se dovuta, la SCIA deve solitamente essere inviata il giorno stesso in cui l’attività viene effettivamente iniziata.
Come anticipato, questo adempimento è previsto solo per alcune attività, quali ad esempio: bar e ristoranti, vendita al dettaglio, attività che includono prodotti alimentari, parrucchieri e estetisti, attività artigianali. Il costo della SCIA dipende dal tipo di attività da avviare (ad esempio, se sono coinvolti generi alimentari occorre versare dei diritti anche alla ASL di competenza) e dalla località di svolgimento dell’attività, in quanto ciascun comune può stabilire un proprio tariffario.
Occorre infine verificare se sia necessario presentare in comune le pratiche relative ad alcuni tributi specifici, quali:
- l’imposta sulla pubblicità (ad esempio per le insegne dei negozi)
- l’occupazione di suolo pubblico
- la tassa per la gestione dei rifiuti
L’indirizzo PEC
In molti casi è obbligatoria anche l’apertura di un indirizzo PEC. In particolare, una casella di posta certificata è obbligatoria per potersi iscrivere al Registro Imprese, quindi tutte le società e le ditte individuali devono necessariamente averne una. Inoltre, la casella PEC è generalmente obbligatoria per gli iscritti ad un ordine professionale.
Sul mercato esistono comunque servizi PEC molto economici, anche al di sotto dei 10 euro all’anno.
Una volta che hai aperto la tua casella PEC, fai attenzione a consultarla periodicamente, in quanto tutte le comunicazioni che ricevi a questo indirizzo hanno il valore di una raccomandata. Quindi, se ricevi sulla casella PEC la notifica di un avviso di pagamento o di un accertamento di qualunque genere, i termini previsti dalla legge per presentare ricorso o reclamo decorrono dalla data di ricezione della mail certificata.
Ti consiglio quindi di impostare subito l’inoltro automatico delle PEC sul tuo indirizzo mail che consulti quotidianamente, così da non perderti nessuna comunicazione.
E se ho già un altro lavoro?
Se vuoi iniziare una attività parallela al tuo lavoro come dipendente, tieni presente che è sempre importante che il tuo datore di lavoro sappia che hai intenzione di svolgere un’altra attività al di fuori dell’orario di lavoro.
Questo è particolarmente importante se sei dipendente di un ente pubblico. Infatti, in questo caso l’attività extra va sempre comunicata e, per alcuni ruoli, è addirittura preclusa la possibilità di svolgere altre attività.
Se invece sei dipendente nel settore privato, devi stare attentǝ a non svolgere attività che possano essere in concorrenza con l’azienda per la quale lavori.
Inoltre, se hai un lavoro come dipendente potresti avere dei benefici in termini di contributi. Ad esempio, se vuoi aprire una attività imprenditoriale e hai un lavoro a tempo pieno, non sei tenuto ad iscriverti alla gestione artigiani e commercianti.
Purtroppo la stessa regola non vale per l’INPS gestione separata. Tuttavia, gli iscritti a questa gestione possono avere una riduzione di aliquota, sia in caso di impiego a tempo pieno che di impiego part-time.